SVAHA - ASANA
Asana ideata dalla Maestra Gabriella Cella Al-Chamali
Svaha è colei che accende e mantiene viva la fiamma.
Livello fisico : i muscoli maggiormente coinvolti sono quelli della parte anteriore delle cosce, della parte interna delle cosce e dei polpacci, quest’asana, infatti, è anche una posizione di terra anche se il fuoco è prevalente sia per il significato simbolico che vedremo dopo, sia per la chiusura del corpo e la posizione delle mani che premono sull’ombelico, questi due ultimi aspetti della forma, massaggiano e , quindi, stimolano gli organi interni del bacino e dell’addome. L’asana non ha controindicazioni.
Livello energetico : il Chakra maggiormente coinvolto è Manipura proprio per la chiusura del corpo e la pressione delle mani; Anahata come Chakra complementare e anche per l’impegno delle braccia e per la flessione dei gomiti dove si trovano i vira-chakra di Anahata; Muladhara per l’impegno delle gambe; Ajna per l’attenzione al momento presente; in misura minore sono coinvolti Svadhisthana per l’impegno delle ginocchia dove ci sono i suoi vira-chakra e Vishudda per il volto che guarda in avanti e che, quindi, porta un’ azione all’altezza della gola.
Livello simbolico : l’impegno su Manipura stimola la consapevolezza della necessità di un lavoro costante di trasformazione e purificazione, che dobbiamo operare nella nostra interiorità, per poter realizzare il nostro Dharma. In questa forma prendiamo simbolicamente consapevolezza della necessità di essere continuamente disponibili a cogliere opportunità di trasformazione; il cibo quando entra nel corpo e viene metabolizzato perde la sua identità originaria e si trasforma in qualcosa di diverso; psicologicamente per elaborare un conflitto, un dolore, una prova della vita dobbiamo fare in modo che perda la sua identità connotativa e si trasformi in una opportunità evolutiva; Svaha, la moglie di Agni, accendendo e mantenendo simbolicamente viva la fiamma ci invita a porre attenzione alla trasformazione costante.
© Enrica Rame
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